Author Archives: Piccoladelirio

con il mio corpo di battaglia

con il mio corpo di battaglia qui i miei lividi azzurri e gli occhi chiusi vivo adesso alla facciaccia vostra

Posted in General | Comments closed

Ancora Napoli

Mi sveglio nella stanza nuova, a Roma, pensando alla città mia: cosa le resterà di questo scudetto? Sarà la consacrazione definitiva della mercificazione di Napoli o il sussulto di dignità di un popolo che riscopre il suo carattere ingovernabile e la sua identità oltre le dinamiche del capitalismo? E se io non avessi partecipato abbastanza […]

Posted in General | Comments closed

appunti di lavoro

Dove lavoro io c’è un bambino di otto anni che di solito passa tre ore di doposcuola consecutive a sbiascicare cazzoculoculocazzocazzonelculoculonelcazzopornazzipornazzitumadrebocchini pompinicazzoculocazzo. Tipo mantra. Oggi abbiamo letto il GGG di Roal Dahl e si è, tipo, incantato. Abbiamo parlato di brume lattiginose, di bagliori argentei, di sguardi che errano e venti che mugghiano. Mi ha […]

Posted in General | Comments closed

amare napoli

Non vergognarti quando odi Napoli, perché solo chi l’ha maledetta almeno una volta può dire di amarla veramente. Napoli è di chi ci si piglia collera, è di chi si fa il sangue amaro, di chi trattiene e di chi non trattiene le lacrime, di chi stringe i denti e odia pur di continuare ad […]

Posted in General | Comments closed

un’altra fottuta poesia su quella-cazzo-di-città

Napoli, chi ti parte non può più riaverti indietro e per sempre è perduto chi tradisce, e io ho tradito per qualche briciola di libertà e pochi denari. Ti penso brutta a tratti, soffocata dai tumori penso che sto scappando per non dirti addio   odio quei tavolini proprio sul mio primo bacio l’odore di […]

Posted in General | Comments closed

Protected: Un negozio caro

There is no excerpt because this is a protected post.

Posted in General | Comments closed

annunci occitani

Cerco un ragazzo che si chiama Charles Ero seduta a una panchina alla stazione e lui cercava il cuore Per dirmi je vous ai trouvée jolie ho finto di guardare il cellulare perché di solito si fa così Quando ho capito che non era un animale Era già lontano, imbarazzato e triste Resta la voglia […]

Posted in General | Comments closed

Il giardino

dicevi voglio crescere un giardino ed hai piantato te soltanto su un muro bianco non è nato niente   Dicevo raccogliendo storie voglio seminare vento sto coltivando un ego rampicante  

Posted in General | Comments closed

Fogli

Ti ricordi di noi Io piccolina, sullo sfondo e poi tu grande in primo piano e poi il contrario e poi   l’umore alto le luci basse chi legge adesso? le tue agendine spesse i miei fogli in disordine   le nostre carte quasi in regola per crederci immortali

Posted in General | Comments closed

Per un ragazzo dei Quartieri Spagnoli

Perché voi non vedete due occhi grandi di ragazzo?   Forse non siete stati mai con un inferno dentro non siete stati mai con tanta gente contro non siete stati mai detti animali con disprezzo   Davvero non vedete due occhi tristi di ragazzo?  

Posted in General | Comments closed
  • Delirio Manifesto

    ______________________________________________________________________________________________________

    la poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve (Mario Ruoppolo)

    Poesia, altro vizio solitario (Camillo Sbarbaro) liberetutti

    Nuestros cantares no pueden ser sin pecado un adorno.
    Estamos tocando el fondo. (Gabriel Celaya)

    adesso// mi è onore indifferente// generare rime prodigiose// ciò che mi importa è solo// far dannare alla grande i borghesi. (Vladimir Majakovskij)
    IMG_2408

    Fondamentalmente non mi interessa molto la poesia che parla solo di frutta e belle scenografie. Mi interessa la poesia che affronta questioni più ampie, questioni di vita e di morte, ecco, e il problema di come comportarsi a questo mondo, di come andare avanti a dispetto di tutto quello che ci accade. Perché il tempo è poco, e l'acqua si sta alzando. (Raymond Carver)

  • Si soffre di ghurba come si soffre di asma, non c’è cura, e i poeti soffrono ancora di più. La poesia in se stessa è già ghurba. (Murid Al-Barghuthi)