amare napoli

Non vergognarti quando odi Napoli, perché solo chi l’ha maledetta almeno una volta può dire di amarla veramente.

Napoli è di chi ci si piglia collera, è di chi si fa il sangue amaro, di chi trattiene e di chi non trattiene le lacrime, di chi stringe i denti e odia pur di continuare ad amare. Di chi conosce i soprusi della camorra e il razzismo dello stato, ma ogni mattina si sveglia e decide di brandire il proprio accento come un vessillo sdrucito di resistenza.

Napoli è di noi che in mente le giuriamo “per sempre” pure se teniamo già un piede sul motore, pure se poi il destino ci separa, è di chi non la lascia mai e di chi la lascia ma non smette di sognarla nelle notti milanesi, tedesche, americane. Perché a volte Napoli non basta, perché vuoi smettere di abbassare la testa, dare un quadrato di verde ai tuoi figli oppure essere solo riconosciuta come essere umano quando lavori, quando parli e quando fai tutte le cose.

Non fidarti di chi ti dice “beata te che sei di Napoli”. Non fidarti di chi ti dice che Napoli è bella senza ma. Chi può dire di amare una città, o una persona, senza detestarne profondamente il dolore e la malattia? Massimamente diffida di chi ti dice: “Napoli, fantastica, ci vivrei”. E subito aggiunge: “per un periodo”.

Amare Napoli non è una vacanza. Tu puoi andare e tornare da Napoli, ma se la ami sinceramente non ti liberi mai dall’assillo di una nostalgia colpevole. E questa è una benedizione e una condanna.

Napoli, amica mia, è di chi la ama nonostante. Gli altri possono al massimo fotografare le sue mutande, appese ai fili tra i nostri balconi. Gli altri sono spasimanti, corteggiatori, tuttalpiù innamoràti.

E innamorarsi è facile, dice il maestro. Il difficile è restare fedeli all’amore.

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  • Delirio Manifesto

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    la poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve (Mario Ruoppolo)

    Poesia, altro vizio solitario (Camillo Sbarbaro) liberetutti

    Nuestros cantares no pueden ser sin pecado un adorno.
    Estamos tocando el fondo. (Gabriel Celaya)

    adesso// mi è onore indifferente// generare rime prodigiose// ciò che mi importa è solo// far dannare alla grande i borghesi. (Vladimir Majakovskij)
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    Fondamentalmente non mi interessa molto la poesia che parla solo di frutta e belle scenografie. Mi interessa la poesia che affronta questioni più ampie, questioni di vita e di morte, ecco, e il problema di come comportarsi a questo mondo, di come andare avanti a dispetto di tutto quello che ci accade. Perché il tempo è poco, e l'acqua si sta alzando. (Raymond Carver)

  • Si soffre di ghurba come si soffre di asma, non c’è cura, e i poeti soffrono ancora di più. La poesia in se stessa è già ghurba. (Murid Al-Barghuthi)