Author Archives: Piccoladelirio

quello che fa male

C’è una strada intitolata a Cesare Lombroso e certi italici che non si arrendono mandando avanti il loro fetido spettacolo tra le sottane della mamma polizia A pochi metri, un mare pieno di morti   e scatole piene di vivi, la gente intorno a me sempre più apatica respira fumo di sigaretta elettronica e aria video-sorvegliata e tragica una […]

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sogni d’oro

Nel bar anonimo di Monteverde la pensionata con la slot machine sembra che stia guidando un’astronave poi si avvicina per parlarmi di Matisse le vecchiette tutto intorno consumano ore, ore e gratta e vinci prendono strade così impervie, le speranze le nostre sono alimentate dalla rete elettrica che ogni tre e quattro salta ma che importa salgo sulla […]

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con un po’ di speranza e tanta rabbia

Potevo portare dei fiori per te e per gli altri compagni su una piazza del mio paese ma non l’ho fatto non chiedermi perché non farmi vergognare tanto della distanza più incolmabile ora siamo lontane mi posso consolare balbettando che non muore chi rimane nel ricordo e il tuo sono parole che traduco a fatica sperando siano semi di altri fiori i tuoi […]

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Per la serie: espressioni giornalistiche che non significano niente

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Per la serie: espressioni giornalistiche che non significano niente

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Dalla parte delle matite- انا شارلي

Sono stati giorni di tristezza improvvisa e indigesta. Prima la morte di Pino Daniele, che avevo iniziato ad apprezzare solo dopo essermi trasferita a Marsiglia, mentre scoprivo che, tutto sommato, Napoli mi mancava. Poi, soprattutto, l’attentato a Charlie, che avevo conosciuto a Napoli, da piccola, grazie al mio papà appassionato di fumetti. Dieci anni, e già […]

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Come a Marsiglia i ratti quando viene sera

Ad ogni complimento che mi sfiora per la strada Ad ogni volta che perdete un portafogli Ad ogni donna che nasconde i suoi capelli cogliete l’occasione per uscire allo scoperto come a Marsiglia i ratti quando viene sera e dire: “neri!” oppure: “arabi!” o “stranieri!”   Ad ogni passo che muovo nel grigio enorme dei quartieri […]

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Tentativi di approccio amoroso e rivoluzionario

Non capirò mai le cose che mi stanno sulla testa. Come funzionano i fili dei treni, dove va l’anima quando siamo su facebook, cosa ci chiede l’Europa, e perché ce lo chiede, se non ci siamo mai iscritti al suo esame. Se è meglio un meno peggio oggi o la rivoluzione domani. Se sono vere, forse non […]

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Dicembre

Dicembre, andiamo, è tempo di migrare Inverno porta al pascolo i turisti la strada è un altro ostacolo da superare   abbiamo gli occhi i nasi i gesti gelidi penso la vita amara del fazzoletto fatta di lacrime e moccio soltanto chi sa perché l’hanno chiamato Tempo. Noi siamo un poco altrove ci stupiamo Qui non […]

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preferisco Amleto

come si usa il sale credo si debbano usare le parole non so come si possa usarne tanto e male un’ anarchia precisa come un orologio fatta di frasi brevi precedute da propongo questa è la mia chimera facile e banale   mai più uscirò di casa con la mente in guerra per ritrovarmi ad ascoltare […]

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  • Delirio Manifesto

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    la poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve (Mario Ruoppolo)

    Poesia, altro vizio solitario (Camillo Sbarbaro) liberetutti

    Nuestros cantares no pueden ser sin pecado un adorno.
    Estamos tocando el fondo. (Gabriel Celaya)

    adesso// mi è onore indifferente// generare rime prodigiose// ciò che mi importa è solo// far dannare alla grande i borghesi. (Vladimir Majakovskij)
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    Fondamentalmente non mi interessa molto la poesia che parla solo di frutta e belle scenografie. Mi interessa la poesia che affronta questioni più ampie, questioni di vita e di morte, ecco, e il problema di come comportarsi a questo mondo, di come andare avanti a dispetto di tutto quello che ci accade. Perché il tempo è poco, e l'acqua si sta alzando. (Raymond Carver)

  • Si soffre di ghurba come si soffre di asma, non c’è cura, e i poeti soffrono ancora di più. La poesia in se stessa è già ghurba. (Murid Al-Barghuthi)