con un po’ di speranza e tanta rabbia

Potevo portare dei fiori per te

e per gli altri compagni

su una piazza del mio paese

ma non l’ho fatto

non chiedermi perché

non farmi vergognare

tanto della distanza più incolmabile

ora siamo lontane

mi posso consolare balbettando che non muore

chi rimane nel ricordo

e il tuo sono parole

che traduco a fatica
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sperando siano semi di altri fiori

i tuoi non li potrai mai più posare

al centro della piazza che per beffa estrema

ancora chiamano tahrir, liberazione

e spero che ti legga almeno una persona in più

con un po’ di speranza e tanta rabbia.

 

 

 

 

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  • Delirio Manifesto

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    la poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve (Mario Ruoppolo)

    Poesia, altro vizio solitario (Camillo Sbarbaro) liberetutti

    Nuestros cantares no pueden ser sin pecado un adorno.
    Estamos tocando el fondo. (Gabriel Celaya)

    adesso// mi è onore indifferente// generare rime prodigiose// ciò che mi importa è solo// far dannare alla grande i borghesi. (Vladimir Majakovskij)
    IMG_2408

    Fondamentalmente non mi interessa molto la poesia che parla solo di frutta e belle scenografie. Mi interessa la poesia che affronta questioni più ampie, questioni di vita e di morte, ecco, e il problema di come comportarsi a questo mondo, di come andare avanti a dispetto di tutto quello che ci accade. Perché il tempo è poco, e l'acqua si sta alzando. (Raymond Carver)

  • Si soffre di ghurba come si soffre di asma, non c’è cura, e i poeti soffrono ancora di più. La poesia in se stessa è già ghurba. (Murid Al-Barghuthi)