sogni d’oro

Nel bar anonimo di Monteverde

la pensionata con la slot machine

sembra che stia guidando un’astronave

poi si avvicina per parlarmi di Matisse

le vecchiette tutto intorno

consumano ore, ore e gratta e vinci

prendono strade così impervie, le speranze

le nostre sono alimentate dalla rete elettrica

che ogni tre e quattro salta

ma che importa

salgo sulla mia bici artritica

e canto una canzone triste a squarciagola

la qualità è che qui nessuno ascolta

forse però è il difetto, non ricordo.

E il filosofo sul tram parla con il suo cane

dice guarda questi sempre attaccati al telefono

sempre attaccati ai soldi

sempre attaccati a tutte queste stronzate

ti odiano tutti qui dentro, filosofo.

Tutti ti guardano e nessuno ascolta

a me vien voglia solo di augurarti

un posto caldo per dormire e sogni d’oro.

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  • Delirio Manifesto

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    la poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve (Mario Ruoppolo)

    Poesia, altro vizio solitario (Camillo Sbarbaro) liberetutti

    Nuestros cantares no pueden ser sin pecado un adorno.
    Estamos tocando el fondo. (Gabriel Celaya)

    adesso// mi è onore indifferente// generare rime prodigiose// ciò che mi importa è solo// far dannare alla grande i borghesi. (Vladimir Majakovskij)
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    Fondamentalmente non mi interessa molto la poesia che parla solo di frutta e belle scenografie. Mi interessa la poesia che affronta questioni più ampie, questioni di vita e di morte, ecco, e il problema di come comportarsi a questo mondo, di come andare avanti a dispetto di tutto quello che ci accade. Perché il tempo è poco, e l'acqua si sta alzando. (Raymond Carver)

  • Si soffre di ghurba come si soffre di asma, non c’è cura, e i poeti soffrono ancora di più. La poesia in se stessa è già ghurba. (Murid Al-Barghuthi)