Potevo portare dei fiori per te
e per gli altri compagni
su una piazza del mio paese
ma non l’ho fatto
non chiedermi perché
non farmi vergognare
tanto della distanza più incolmabile
ora siamo lontane
mi posso consolare balbettando che non muore
chi rimane nel ricordo
e il tuo sono parole
sperando siano semi di altri fiori
i tuoi non li potrai mai più posare
al centro della piazza che per beffa estrema
ancora chiamano tahrir, liberazione
e spero che ti legga almeno una persona in più
con un po’ di speranza e tanta rabbia.