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Della serie: espressioni giornalistiche che non significano niente (parte 3)

né scale né escalation, solo storie terribili e uomini infami.

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La conquista del pane a Roma Ovest

Sorseggio un macinato fresco di supermercato Kropotkin, dal libro, mi guarda accigliato ogni mattina vado in bici alla macchina e dalla macchina in bici ritorno però mi sto piegando mi fa più male la schiena ogni giorno non conto i denti ai francobolli ma i caratteri e gli spazi e i miei anni, forse pochi […]

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ar-diti!

In alto i pollici! Facciamo un brindisi: ancora cento di questi mipiace. Intanto, fuori, la strada tace.

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La grande festa

-Non sono mai riuscita a dirvi che…- Mi fermo, brindo, tremo: -Forse non vi ho mai detto quanto vi amo. Piango un cocktail di lacrime mentre sorrido tristezza, gioia, e per un terzo sono alticcia ma non all’altezza, no, non sono stata mai abbastanza per voi che siete tutto quando mi raccontate i vostri guai […]

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dolcissimo splash

Sento il peso del mondo divorarmi dentro all’improvviso non so più che cosa c’entro sbagliato il potere, il dovere, il denaro sbagliato, addizionarmi a tutto questo così è la vita degli adulti? penso Sbaglio l’amore, sbaglio a usare le parole a vivere come se fossi un’equazione da una somma di errori ho eliminato te per […]

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hai visto oggi cos’è successo

-Hai visto stamattina ch’è successo? -No, ma tanto ieri era più o meno è uguale commemorazioni, code sulla’A1, attentati, culi e stragi. -Oggi è diverso, domani vedrai. -Guarda, io leggo un giornale di solito mi basta per due settimane. -Ma non hai visto oggi cos’è successo? -Che cosa? -Hanno abolito le frontiere, il diritto di […]

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obliterare

Aspetto senza fretta perché sto bene anche qui guardo le ragazzine che si fanno i selfie, una signora si  lamenta del calore sappiamo entrambe che è una scusa per parlare, poi si alza il vento della metropolitana pare una carezza, una brezza marina la gente esce, pare un fiume in piena entra di nuovo, una risacca umana, i […]

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Annotazioni

Mi trovo nel cesso di un posto per fighetti. “Fai attenzione arrivo e ti stupro”. Per fortuna ha messo l’avviso, l’anonimo passante munito di enorme pennarello. Come se non bastasse, profetizza “Attenzione, se ti siedi un cazzo gigante spunterà dalla tazza per incularti”. Il che rivela anche l’identità del proprietario di tale cazzo, se ci penso. […]

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quello che fa male

C’è una strada intitolata a Cesare Lombroso e certi italici che non si arrendono mandando avanti il loro fetido spettacolo tra le sottane della mamma polizia A pochi metri, un mare pieno di morti   e scatole piene di vivi, la gente intorno a me sempre più apatica respira fumo di sigaretta elettronica e aria video-sorvegliata e tragica una […]

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sogni d’oro

Nel bar anonimo di Monteverde la pensionata con la slot machine sembra che stia guidando un’astronave poi si avvicina per parlarmi di Matisse le vecchiette tutto intorno consumano ore, ore e gratta e vinci prendono strade così impervie, le speranze le nostre sono alimentate dalla rete elettrica che ogni tre e quattro salta ma che importa salgo sulla […]

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  • Delirio Manifesto

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    la poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve (Mario Ruoppolo)

    Poesia, altro vizio solitario (Camillo Sbarbaro) liberetutti

    Nuestros cantares no pueden ser sin pecado un adorno.
    Estamos tocando el fondo. (Gabriel Celaya)

    adesso// mi è onore indifferente// generare rime prodigiose// ciò che mi importa è solo// far dannare alla grande i borghesi. (Vladimir Majakovskij)
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    Fondamentalmente non mi interessa molto la poesia che parla solo di frutta e belle scenografie. Mi interessa la poesia che affronta questioni più ampie, questioni di vita e di morte, ecco, e il problema di come comportarsi a questo mondo, di come andare avanti a dispetto di tutto quello che ci accade. Perché il tempo è poco, e l'acqua si sta alzando. (Raymond Carver)

  • Si soffre di ghurba come si soffre di asma, non c’è cura, e i poeti soffrono ancora di più. La poesia in se stessa è già ghurba. (Murid Al-Barghuthi)