Author Archives: Piccoladelirio

Qualcosina

  A Piazza San Giovanni c’è il sole. Pure se Repubblica aveva detto nuvole, e aveva parlato di oggi come se Roma attendesse una catastrofe naturale e non una manifestazione politica. Così, se Genova era stata di magnitudo “6.5”, questa doveva essere giusto un po’ più debole, mangitudo 5. Trovo pure Andrea,  Alessandro, Francesco, Chiara, […]

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l’autobus

ti senti soddisfatto tu dentro una scatola di umani quando tra loro fai sgusciare le tue mani finche non mi raggiungono per un lungo secondo che ci umilia tutti e due non ho pietà per la tua barba incolta non so perché ti risparmio un insulto come mi manca a volte non saper fare paura.  

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domani mi vesto di rosso

se districassi questo groviglio di vicoli sarebbe forse grande quanto napoli il mio quartiere dove tutto è in miniatura   le strade sono larghe quanto basta per camminarci in due o per scorrazzarci in vespa ma se fossero strade anche solo normali Roma sarebbe la metà dei quartieri spagnoli   i negozi sono due metri […]

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l’adolescente snob del cazzo

la classe l’ho tradita qualche volta e con piacere presidio, corteo, cose, sciopero generale la scuola però non la volevo mai saltare se non tre volte o due, ma per dovere sociale   il tempo libero pensavo mica è libero davvero se no non ce ne avremmo così tanto per rilassarmi, all’alcool, preferivo farmi un pianto […]

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il privilegio

  con le mani fredde con gli occhi pieni di vento con i pensieri nella testa presi in prestito ad un filosofo scettico di quelli che si incontrano in un regionale sovraccarico ritorno ma quanto sono rotte queste strade penso a parte l’umore qui va tutto male lo so, l’amore eterno è un privilegio per cattolici, […]

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poesia della belle de mai

  la mia finestra affaccia sui treni che partono per pendolari e pieds-noirs in pensione niente somiglia più di questo ad una vista mare                   sai, qui non riesco a scrivere è che gli autobus li aspetto troppo poco ma in compenso le strade sono vuote e vanno bene […]

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una città sicura

ci trascinano a forza in una cella elettorale pizzico sullo stomaco naso tappato ed una croce nera per dire sì   al contratto nazionale di custodia cautelare   gli sbirri dell’inconscio danno questi ed altri colpi il resto lo fanno quelli in giro per le strade   che preferisco quando mi guardano male se non […]

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storia di pugni in tasca

  camminavamo insieme, i pugni in tasca, che qui ancora si porta. Per evitare di colpirti in faccia puntavo tutti i miei discorsi a terra ai centomila ratti di Marsiglia grigi come i tuoi i denti consumati da qualche dose eccessiva di welfare. Ma con quanta violenza vi costringono a sorridere pensavo on va bientôt changer […]

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E l’anno scorso non pensavo che al sapone

Marsiglia mi ha accolto con aria di sfida -sta in guardia- dicevano tanti eppure sapevano che tanta gente è pagata, per farlo più di quanto serve e topi e lusinghe non fanno paura come sorveglianza antifurto e ascensore. Se amassi questo, il freddo le capitali e il fumo guadagnerei di più ma camperei meno ed […]

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la più grande storia d’amore nel minor tempo possibile

sai ai vostri fischi sulle spalle io preferisco i miei peli sulle gambe però tu mi hai detto la più bella cosa che mi abbia mai detto un uomo cioè, per farla breve delegare è una stronzata.  E il modo un po’ da ricco in cui ostentavi disinvoltura nei sandali rotti, e il tuo spagnolo ruvido il […]

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  • Delirio Manifesto

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    la poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve (Mario Ruoppolo)

    Poesia, altro vizio solitario (Camillo Sbarbaro) liberetutti

    Nuestros cantares no pueden ser sin pecado un adorno.
    Estamos tocando el fondo. (Gabriel Celaya)

    adesso// mi è onore indifferente// generare rime prodigiose// ciò che mi importa è solo// far dannare alla grande i borghesi. (Vladimir Majakovskij)
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    Fondamentalmente non mi interessa molto la poesia che parla solo di frutta e belle scenografie. Mi interessa la poesia che affronta questioni più ampie, questioni di vita e di morte, ecco, e il problema di come comportarsi a questo mondo, di come andare avanti a dispetto di tutto quello che ci accade. Perché il tempo è poco, e l'acqua si sta alzando. (Raymond Carver)

  • Si soffre di ghurba come si soffre di asma, non c’è cura, e i poeti soffrono ancora di più. La poesia in se stessa è già ghurba. (Murid Al-Barghuthi)