domani mi vesto di rosso

se districassi questo groviglio di vicoli

sarebbe forse grande quanto napoli

il mio quartiere dove tutto è in miniatura

 

le strade sono larghe quanto basta

per camminarci in due o per scorrazzarci in vespa

ma se fossero strade anche solo normali

Roma sarebbe la metà dei quartieri spagnoli

 

i negozi sono due metri di lato

non girano randagi da supermercato

gli uomini sono omini piccoli

un metro e trenta, sgommano tra i vicoli

le donne donnine minuscole

un metro e venti, postura da vrenzole.

 

Non so per che miracolo

le voci della gente invece arrivano

dove non osa il suono del megafono

tranne la mia che è soltanto un puntino

infinitesimo di suono

 

riesco ad alzarla a volte

però non sempre posso

domani per esistere

mi vestirò di rosso.

 

 

 

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One Comment

  1. natacha
    Posted 2013/08/04 at 11:43 | Permalink

    non lo avevo letto,
    che bella poesia sei

  • Delirio Manifesto

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    la poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve (Mario Ruoppolo)

    Poesia, altro vizio solitario (Camillo Sbarbaro) liberetutti

    Nuestros cantares no pueden ser sin pecado un adorno.
    Estamos tocando el fondo. (Gabriel Celaya)

    adesso// mi è onore indifferente// generare rime prodigiose// ciò che mi importa è solo// far dannare alla grande i borghesi. (Vladimir Majakovskij)
    IMG_2408

    Fondamentalmente non mi interessa molto la poesia che parla solo di frutta e belle scenografie. Mi interessa la poesia che affronta questioni più ampie, questioni di vita e di morte, ecco, e il problema di come comportarsi a questo mondo, di come andare avanti a dispetto di tutto quello che ci accade. Perché il tempo è poco, e l'acqua si sta alzando. (Raymond Carver)

  • Si soffre di ghurba come si soffre di asma, non c’è cura, e i poeti soffrono ancora di più. La poesia in se stessa è già ghurba. (Murid Al-Barghuthi)