un’altra fottuta poesia su quella-cazzo-di-città

Napoli, chi ti parte non può più riaverti indietro

e per sempre è perduto chi tradisce, e io ho tradito

per qualche briciola di libertà e pochi denari.

Ti penso brutta a tratti, soffocata dai tumori

penso che sto scappando per non dirti addio

 

odio quei tavolini proprio sul mio primo bacio

l’odore di frittura l’arancione degli spritz

massimamente odio il tuo sguardo inquisitorio

 

te ne sei andata tu, non solo io

per ricordarti meglio vorrei ucciderti, in cuor mio

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  • Delirio Manifesto

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    la poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve (Mario Ruoppolo)

    Poesia, altro vizio solitario (Camillo Sbarbaro) liberetutti

    Nuestros cantares no pueden ser sin pecado un adorno.
    Estamos tocando el fondo. (Gabriel Celaya)

    adesso// mi è onore indifferente// generare rime prodigiose// ciò che mi importa è solo// far dannare alla grande i borghesi. (Vladimir Majakovskij)
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    Fondamentalmente non mi interessa molto la poesia che parla solo di frutta e belle scenografie. Mi interessa la poesia che affronta questioni più ampie, questioni di vita e di morte, ecco, e il problema di come comportarsi a questo mondo, di come andare avanti a dispetto di tutto quello che ci accade. Perché il tempo è poco, e l'acqua si sta alzando. (Raymond Carver)

  • Si soffre di ghurba come si soffre di asma, non c’è cura, e i poeti soffrono ancora di più. La poesia in se stessa è già ghurba. (Murid Al-Barghuthi)