Bruciano solo gli occhi quando guardo il mare

Avemmo molte cose belle e poco tempo

Fu un’avventura meditata a lungo

O una graziosa truffa senza senso

Non ha importanza adessso

verranno loro e spianeranno tutto

dove facemmo amore, faranno deserto

le ruote dei bulldozer e il capitalismo.

Cancelleranno ogni traccia di noi

creature marine delle aree industriali,

piccole vite che guizzarono a Bagnoli e in altri luoghi

dall’area flegrea fino a Napoli est.

Quasi mi piacerebbe essere giovane

e bruciare

fare di questo orrore una vendetta trasversale

punirti massacrando un litorale

invece no.

Voglio dimenticarti senza alcun rumore

senza distruggere quartieri o demolire case

non riesco a ragionarti con rancore

mi piace, anzi, guardare dove non sei più.

Odio che a San Giovanni si alzi un muro

che mi nasconde il sole, le memorie

e separa amanti come noi da altri tramonti:

è pura propaganda per la Morte.

Soltanto questo, io odio

e non sopporto che si arrivi a tanto.

Nell’iride s’è fatta un’altra cicatrice

dove una volta, sorridente, stavi tu

potrei essere ragazza e fare fuoco

ma proprio non mi va di ragionarti con rancore

mi bruceranno solo gli occhi quando guardo il mare

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  • Delirio Manifesto

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    la poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve (Mario Ruoppolo)

    Poesia, altro vizio solitario (Camillo Sbarbaro) liberetutti

    Nuestros cantares no pueden ser sin pecado un adorno.
    Estamos tocando el fondo. (Gabriel Celaya)

    adesso// mi è onore indifferente// generare rime prodigiose// ciò che mi importa è solo// far dannare alla grande i borghesi. (Vladimir Majakovskij)
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    Fondamentalmente non mi interessa molto la poesia che parla solo di frutta e belle scenografie. Mi interessa la poesia che affronta questioni più ampie, questioni di vita e di morte, ecco, e il problema di come comportarsi a questo mondo, di come andare avanti a dispetto di tutto quello che ci accade. Perché il tempo è poco, e l'acqua si sta alzando. (Raymond Carver)

  • Si soffre di ghurba come si soffre di asma, non c’è cura, e i poeti soffrono ancora di più. La poesia in se stessa è già ghurba. (Murid Al-Barghuthi)