bastarde traiettorie del denaro

 

Andiamo via in silenzio

Lasciamo tutto al nulla

Venduti

I miei capricci sulle tue ginocchia

i lunghi drammi per la matematica

Interminabili parate di pupazzi nel salone

E sconfinati pranzi di Natale

Venduti

I miei disegni sul muro

e il muro

Le vostre lacrime per le scale

e le scale

e le storie che salivano i gradini

di macellai e di affittacamere

Di zii mangiati vivi per i debiti

Di case occupate e di accordi di pace,

Di Anita Della Corte, impiegata alla Nato

di prostitute, alcolizzati, tossici,

Concetta Della Corte e le sue forbici

 

del mio cavallo a dondolo sulle riggiole

Dondola la sconfitta inammissibile

Di vendere

L’unica casa possibile

Nell’unico vico possibile

Tra milioni di milioni di disgrazie irreparabili

in imbarazzo per le mie miserie piccole

Sto

Con il mio grammo di tragedia
In tasca

Nell’altra tasca le chiavi di un’altra casa

o solo di un rifugio in cui dormire

in esilio

Dall’unica casa possibile

Dell’unico vico possibile

Nell’unica città possibile

 

Bastarde traiettorie del denaro

Rifonderemo una città migliore

Ritorneremo nel nostro quartiere

o resteremo altrove

A contemplare le nostre macerie

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  • Delirio Manifesto

    ______________________________________________________________________________________________________

    la poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve (Mario Ruoppolo)

    Poesia, altro vizio solitario (Camillo Sbarbaro) liberetutti

    Nuestros cantares no pueden ser sin pecado un adorno.
    Estamos tocando el fondo. (Gabriel Celaya)

    adesso// mi è onore indifferente// generare rime prodigiose// ciò che mi importa è solo// far dannare alla grande i borghesi. (Vladimir Majakovskij)
    IMG_2408

    Fondamentalmente non mi interessa molto la poesia che parla solo di frutta e belle scenografie. Mi interessa la poesia che affronta questioni più ampie, questioni di vita e di morte, ecco, e il problema di come comportarsi a questo mondo, di come andare avanti a dispetto di tutto quello che ci accade. Perché il tempo è poco, e l'acqua si sta alzando. (Raymond Carver)

  • Si soffre di ghurba come si soffre di asma, non c’è cura, e i poeti soffrono ancora di più. La poesia in se stessa è già ghurba. (Murid Al-Barghuthi)