camminavamo insieme, i pugni in tasca,
che qui ancora si porta.
Per evitare di colpirti in faccia
puntavo tutti i miei discorsi a terra
ai centomila ratti di Marsiglia
grigi
come
i tuoi i denti consumati
da qualche dose eccessiva di welfare.
Ma con quanta violenza
vi costringono a sorridere
pensavo
on va bientôt changer le monde, inch’allah
lo spirito critico non è più tanto critico
pensavo
quando diventa obbligo burocratico
e mi sono sentita, in fondo, fortunata
perché io non ho mai dovuto scrivere
lettere di motivazione per il carcere
e comunque.
stavamo lì, con questi pugni in tasca
e all’improvviso
spunta il Piccolo Selvaggio
e poi scavando
la Filosofia Italiana
e poeti sconosciuti
e infine
il Paradiso.
E dentro
tanti frammenti della storia triste
di un italiano dalla calligrafia forte
e allora, i pugni fuori dalle tasche
ci siamo regalati questa meraviglia
che ci offriva per caso un cassonetto di Marsiglia, e
dopo
io mi sentivo veramente fortunata.