verrà anche per noi il paradiso fiscale

Amore

guarda come suona male

in una poesia la Globalizzazione
da grandi anche noi sfideremo il monsone
anche il vento conviene importarlo dall’est
il mondo domani avrà troppi deserti
e tutti avranno lo stesso nome
ma non preoccuparti
dicono in tivù
si sopravviva
anche senza mangiare frutta di stagione
dicono
ai confini di ogni tempesta
risplenda un vicolo stretto di sole
non ti preoccupare
verrà anche per noi il paradiso
verrà anche per noi il paradiso
fiscale
pieno di neve
e di pesche e ciliegie
e tempo indeterminato
e giornata di otto ore
e tu potresti dirmi che una volta
anche il paradiso era un posto migliore.
This entry was posted in General and tagged . Bookmark the permalink. Both comments and trackbacks are currently closed.
  • Delirio Manifesto

    ______________________________________________________________________________________________________

    la poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve (Mario Ruoppolo)

    Poesia, altro vizio solitario (Camillo Sbarbaro) liberetutti

    Nuestros cantares no pueden ser sin pecado un adorno.
    Estamos tocando el fondo. (Gabriel Celaya)

    adesso// mi è onore indifferente// generare rime prodigiose// ciò che mi importa è solo// far dannare alla grande i borghesi. (Vladimir Majakovskij)
    IMG_2408

    Fondamentalmente non mi interessa molto la poesia che parla solo di frutta e belle scenografie. Mi interessa la poesia che affronta questioni più ampie, questioni di vita e di morte, ecco, e il problema di come comportarsi a questo mondo, di come andare avanti a dispetto di tutto quello che ci accade. Perché il tempo è poco, e l'acqua si sta alzando. (Raymond Carver)

  • Si soffre di ghurba come si soffre di asma, non c’è cura, e i poeti soffrono ancora di più. La poesia in se stessa è già ghurba. (Murid Al-Barghuthi)