un pensiero in cuor mi sta

Diceva Lenin, quando le condizioni per la rivoluzione non si verificano, bisogna studiare.

O forse lo diceva Gramsci.

In ogni caso, lo dicevano i nostri genitori, prima di votare PD.

Me, almeno, mi hanno fregata così.

Il cambiamento bisogna conoscerlo, prima di crederci. Bisogna capirlo, non ci si può fidare a pelle.

E abbiamo deciso di studiare, di raccontare, di ricercare i movimenti.

Sperando ardentemente di trovare il nostro.

Abbiamo scritto articoli, tanti. Con qualche laurea in cornice, quattro spiccioli in tasca. Ci hanno letto mamma, papà, gli amici stretti.

Con gli occhi nei mirini, le mani sulle telecamere, i pugni chiusi, le dita sul registratore, sulla tastiera, le dita ad accarezzare la faccia evanescente della rivoluzione con la r minuscola.

Stavamo lottando e forse non ce ne accorgevamo nemmeno.

Ci dicevamo compagni, con un po’ d’imbarazzo.  Ce ne siamo stati da parte, ma sempre dalla parte degli sfruttati. Compagni di chi? Compagni da soli.

Senza un partito, forse non ne sentivamo la mancanza. Senza un giornale di riferimento, nostro malgrado. Senza patria, fieramente.

Per questo eri come noi, almeno, questo mi sento nel cuore, anche se eri migliore.

Ora però mi sembra ch’è cambiato tutto, e non riesco a non pensarti.

Per te, domaniforgiulio dovremo essere più forti.

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  • Delirio Manifesto

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    la poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve (Mario Ruoppolo)

    Poesia, altro vizio solitario (Camillo Sbarbaro) liberetutti

    Nuestros cantares no pueden ser sin pecado un adorno.
    Estamos tocando el fondo. (Gabriel Celaya)

    adesso// mi è onore indifferente// generare rime prodigiose// ciò che mi importa è solo// far dannare alla grande i borghesi. (Vladimir Majakovskij)
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    Fondamentalmente non mi interessa molto la poesia che parla solo di frutta e belle scenografie. Mi interessa la poesia che affronta questioni più ampie, questioni di vita e di morte, ecco, e il problema di come comportarsi a questo mondo, di come andare avanti a dispetto di tutto quello che ci accade. Perché il tempo è poco, e l'acqua si sta alzando. (Raymond Carver)

  • Si soffre di ghurba come si soffre di asma, non c’è cura, e i poeti soffrono ancora di più. La poesia in se stessa è già ghurba. (Murid Al-Barghuthi)