siamo caduti insieme tra le rose

non mi ricordo cosa ci facessi là

da sola

e poi

siamo caduti

all’improvviso

insieme

tra le rose

 

 

mi sei

caduto addosso

tra le ferite aperte

del tuo letto

sfatto

le rose disegnate

sul tuo materasso

e il loro sapore

di polvere

grigio

come

il tuo

comestai

o il mio

benissimo

 

benissimo

come quando mi dicono

guardi ha sbagliato numero

o rimango nel traffico

 

siamo rimasti un’ora e mezza

imbottigliati

in due birre di troppo

dopo non mi hai lasciato

neanche il tempo

di decidere

il colore dei tuoi occhi

ti saprei solo dire, adesso

che hanno i riflessi

vaghi della tua televisione

 

chi ha la tv troppo vicino al letto

non sa le storie della buonanotte

ma che fa?

tu non dovevi avere gli occhi di nessun colore

in particolare

ma non hai mai pensato a come ci si sente

ad essere un ricamo fatto in serie

sotto il lenzuolo di un letto qualunque?

non fa niente

non ti so proprio dire che facessi là

da sola

 

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  • Delirio Manifesto

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    la poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve (Mario Ruoppolo)

    Poesia, altro vizio solitario (Camillo Sbarbaro) liberetutti

    Nuestros cantares no pueden ser sin pecado un adorno.
    Estamos tocando el fondo. (Gabriel Celaya)

    adesso// mi è onore indifferente// generare rime prodigiose// ciò che mi importa è solo// far dannare alla grande i borghesi. (Vladimir Majakovskij)
    IMG_2408

    Fondamentalmente non mi interessa molto la poesia che parla solo di frutta e belle scenografie. Mi interessa la poesia che affronta questioni più ampie, questioni di vita e di morte, ecco, e il problema di come comportarsi a questo mondo, di come andare avanti a dispetto di tutto quello che ci accade. Perché il tempo è poco, e l'acqua si sta alzando. (Raymond Carver)

  • Si soffre di ghurba come si soffre di asma, non c’è cura, e i poeti soffrono ancora di più. La poesia in se stessa è già ghurba. (Murid Al-Barghuthi)