Come a Marsiglia i ratti quando viene sera

Ad ogni complimento che mi sfiora per la strada

Ad ogni volta che perdete un portafogli

Ad ogni donna che nasconde i suoi capelli

cogliete l’occasione per uscire allo scoperto

come a Marsiglia i ratti quando viene sera

e dire: “neri!” oppure: “arabi!” o “stranieri!”

 

Ad ogni passo che muovo

nel grigio enorme dei quartieri dormitorio

una domanda sembra scritta su ogni muro

 

dove sono i compagni

 

 

 

 

 

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One Comment

  1. Posted 2014/09/04 at 19:05 | Permalink

    Che bello quando si scoprono posti così, che fan venire la pelle d’oca.

One Trackback

  • […] letto sull’Hebdo. Sono profondamente convinta che l’islamofobia e il razzismo in Francia siano il primo problema. Tra matite e kalshnikov, però, sono sempre stata dalla parte delle […]

  • Delirio Manifesto

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    la poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve (Mario Ruoppolo)

    Poesia, altro vizio solitario (Camillo Sbarbaro) liberetutti

    Nuestros cantares no pueden ser sin pecado un adorno.
    Estamos tocando el fondo. (Gabriel Celaya)

    adesso// mi è onore indifferente// generare rime prodigiose// ciò che mi importa è solo// far dannare alla grande i borghesi. (Vladimir Majakovskij)
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    Fondamentalmente non mi interessa molto la poesia che parla solo di frutta e belle scenografie. Mi interessa la poesia che affronta questioni più ampie, questioni di vita e di morte, ecco, e il problema di come comportarsi a questo mondo, di come andare avanti a dispetto di tutto quello che ci accade. Perché il tempo è poco, e l'acqua si sta alzando. (Raymond Carver)

  • Si soffre di ghurba come si soffre di asma, non c’è cura, e i poeti soffrono ancora di più. La poesia in se stessa è già ghurba. (Murid Al-Barghuthi)