Tentativi di approccio amoroso e rivoluzionario

Non capirò mai le cose che mi stanno sulla testa.

Come funzionano i fili dei treni, dove va l’anima quando siamo su facebook, cosa ci chiede l’Europa, e perché ce lo chiede, se non ci siamo mai iscritti al suo esame.

Se è meglio un meno peggio oggi o la rivoluzione domani.

Se sono vere, forse non importa, le leggende elettorali.

Non ho la stoffa, davvero, dolcezza

del cravattaro sovranazionale

né dell’incravattato da televisione

o del livoroso arringatore digitale.

Sono un guerriero analogico, dolcezza

So perdermi anche senza navigatore

e inventare i nomi ed i segreti delle strade.

Conosco un paio di posti che ti voglio far vedere

da cui si vede tutto l’universo, e anche un po’ di mare

 

per loro non saremo niente mai, dolcezza

E, fossi in te non mi ci sforzerei.

Dobbiamo essere, dolcezza, essere per noi.

 

 

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  • Delirio Manifesto

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    la poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve (Mario Ruoppolo)

    Poesia, altro vizio solitario (Camillo Sbarbaro) liberetutti

    Nuestros cantares no pueden ser sin pecado un adorno.
    Estamos tocando el fondo. (Gabriel Celaya)

    adesso// mi è onore indifferente// generare rime prodigiose// ciò che mi importa è solo// far dannare alla grande i borghesi. (Vladimir Majakovskij)
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    Fondamentalmente non mi interessa molto la poesia che parla solo di frutta e belle scenografie. Mi interessa la poesia che affronta questioni più ampie, questioni di vita e di morte, ecco, e il problema di come comportarsi a questo mondo, di come andare avanti a dispetto di tutto quello che ci accade. Perché il tempo è poco, e l'acqua si sta alzando. (Raymond Carver)

  • Si soffre di ghurba come si soffre di asma, non c’è cura, e i poeti soffrono ancora di più. La poesia in se stessa è già ghurba. (Murid Al-Barghuthi)